Sul senso del credere e pregare
Dire di preghiera è già pregare, “invocare con animo devoto e umiltà (…)” (D’Anna-Sintesi*); ed è questo un importante filo nella tessitura della mia esperienza. Se umiltà alla base la sorregge, già il semplice dire di essa la può tramutare in altro, come per quel tale nel tempio che si vantava nel praticarla(*). Rischio può ravvedersi nel minimizzare le contraddizioni del vivere, confidando in un porto sicuro. Ma nel mare aperto del vivere si è un po’ tutti, e se in qualche porto talvolta si giunge, è per temporanei approdi, e mai definitivi.