Sul senso del credere e pregare

Dire di preghiera è già pregare, “invocare con animo devoto e umiltà (…)” (D’Anna-Sintesi*); ed è questo un importante filo nella tessitura della mia esperienza. Se umiltà alla base la sorregge, già il semplice dire di essa la può tramutare in altro, come per quel tale nel tempio che si vantava nel praticarla(*). Rischio può ravvedersi nel minimizzare le contraddizioni del vivere, confidando in un porto sicuro. Ma nel mare aperto del vivere si è un po’ tutti, e se in qualche porto talvolta si giunge, è per temporanei approdi, e mai definitivi.

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Scrrrr…ivere

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autunno

Angosciante il momento di lasciare casa e mondo per entrare in scrittura. Incognita grande l’incontro con parte di me che emerge nell’attimo; e tutto il rielaborare, vedere se calza, quanto di entusiasmo e quanto di noia, e togliere e mettere. Volante automatico neanche per sogno; ogni parola misurata e calata ad hoc. Ma dipende anche da fasi. E questa è così, come prendere giuste misure, per un blog che si affaccia alla pubblica attenzione e che necessita di una vena in grado di vivicarsi costantemente. Continua a leggere